Nello scorso mese di marzo tenni presso l’Università di Trieste tre lezioni dedicate al tema della menzogna passando per autori di epoche differenti: ad esempio, dai poemi omerici a Platone, da Sant’Agostino a Rousseau, da Machiavelli a Montaigne, da Nietzsche a Oscar Wilde.
(Tra parentesi, in parte, dedicato al tema della bugia potete vedere, sempre in questo sito, il saggetto: Perché parlar male dei Cretesi?
Durante quelle intense lezioni marzoline parlai, anche se assai brevemente, del mio sofista preferito: Gorgia da Leontini.
Mi venne, allora, l’idea di riproporre una mia traduzione dell’Encomio di Elena, che giudico l’opera più significativa del grande siculo.
Avendo qualche scrupolo a lasciare il lettore sguarnito d’ogni appoggio nell’affrontare questo straordinario e originalissimo scritto, vi ho abbinato una piccola e agevole introduzione: Viatico per l’Encomio di Elena.
Leggetela e leggete poi l’Encomio: vi scoprirete un filosofo, ma anche uno scrittore, straordinario e ingiustamente sottovalutato.