Il 20 agosto 2015 l’aia del microscopico villaggio fondato da mio bisnonno Zanino Forlai intorno agli anni 80 dell’Ottocento – ovvero la Casa Nova – fu il palcoscenico dove mi trovai a parlare della nascita orale dell’Odissea. L’impresa era azzardatissima visto che non pochi dei convenuti (montanari o inurbati, ma per la stragrande maggioranza oriundi della medesima valle dell’Appennino tosco-emiliano in cui sorge la Casa Nova) avevano fatto al massimo la terza media, in alcuni casi solo la quinta elementare, radi i diplomati e i laureati autentiche mosche bianche. Per non parlare del fatto che tutte le età vi erano rappresentate. Ma come riuscire a interessare e coinvolgere un pubblico così?
Mi venne l’idea, poi rivelatasi vincente, di fare una continua spola tra alcuni brani omerici e il modo di pensare che s’aveva un tempo in questa remota valle. Mi trovai, allora, a mettere a frutto certi miei ricordi d’infanzia e della prima adolescenza quando per la prima volta ebbi a che fare con la generazione di mia nonna. Mi stupiva, e ancora mi stupisce, la gran facilità nel comporre versi, l’esprimersi per enigmi, ma anche la maniera in cui i “vecchi” si mettevano in contatto con i cosiddetti “forestieri”.
E Omero che c’entra in tutto questo? Beh, c’entra, c’entra eccome! E lo scoprirete grazie al video che William Strali, non senza ironia, girò e poi allestì di quest’audace performance. Siccome ero piuttosto preoccupata di non farcela a tenere ininterrottamente desta l’attenzione del pubblico, chiedo venia se mi muovo come una zanzara isterica e se sono troppo espressiva. E chiedo pure venia per le inevitabili semplificazioni nonché per alcune imprecisioni, che mi sfuggirono nella foga del momento, anche per colpa di una insopprimibile vena “romanzesca”. Ebbene, tra non molto metterò su questo sito un Errata corrige in proposito. Mi affiancarono come valenti dicitori di passi scelti dell’Odissea mio fratello Giovanni e mio nipote Edoardo, cui va tutta la mia gratitudine.
Il video non è ahimè di breve durata (ben 82 minuti), ossia quanto durò la “conferenza”, ma la scommessa è quella di non venirvi a noia. Non ci credete? Una ragione di più per cliccare su questo link